mercoledì 7 novembre 2012

LA JUVENTUS CADE NEL DERBY D'ITALIA e non fa 50! E questa sera prova a restare in Europa...





 Non era difficile prevedere una battuta d’arresto della Juventus  dopo 49 partite senza sconfitte [48 della gestione Conte] e proprio in occasione del derby d’Italia, nella tradizionale sfida con l’Inter. Nel post del 30 Ottobre u.s. [Riaperta la caccia alle… zebre], sottolineavo il visibile calo di forma di più di un elemento, tanto più evidente nel perdurare di un gioco d’attacco che nella squadra allenata da Conte sminuisce di molto il ruolo degli attaccanti, costretti a comportarsi non da “punte”, ma da difensori e/o centrocampisti aggiunti. In tale ottica, si comprende bene perché a segnare di più siano proprio i difensori e i centrocampisti di ruolo. Non a caso il miglior marcatore della Juve [che pure guida insieme alla Roma la speciale classifica dei goal fatti: 23 contro i 26 dei giallorossi di cui però 3 fatti a tavolino], è un centrocampista [Vidal], con 4 goal e soltanto dodicesimo nella classifica cannonieri.

 Torno a ripetere che il modulo di gioco di questa Juve è il suo punto di forza ma anche il suo limite: la manovra “ariosa e a tutto campo” pare fatta apposta per gli inserimenti dei centrocampisti e dei difensori ma risulta letale per le "punte" che, per avere palle giocabili, possono contare solo sui lanci di Pirlo. D’altra parte, quando Pirlo è opportunamente marcato dagli avversari, come è avvenuto nel secondo tempo della partita con l’Inter, e qualcuno dei difensori e/o dei centrocampisti attraversa un calo di forma, la Juve fatica non poco ad andare in rete. Dallo scorso campionato, pure vinto con grande merito, non ricordo una sola partita “facile” per la Juve. Quando poi, come in questo momento, il calo sembra riguardare un po’ tutta la squadra, le difficoltà aumentano: Buffon non trattiene più una palla ed alterna respinte prestigiose e “salva risultato” ad altre, smanacciate a caso e che finiscono sui piedi degli avversari [come nel caso del goal di Milito contro l’Inter]. Il grande portiere juventino rigori non ne ha mai parati, ma ora sembra difettare anche per il senso della posizione sui calci di punizione [come nel goal preso contro i modesti danesi di Champions League]. Lichtsteiner sembra aver perso lo smalto della prima parte dello scorso campionato, è sempre più iroso e falloso e forse avrebbe meritato l’espulsione nel derby perso con l’Inter [trattandosi di Juve, naturalmente, tutti gridano allo scandalo per il secondo cartellino giallo non estratto contro di lui dall’arbitro Tagliavento, ma quante volte accade la stessa cosa sui campi di calcio? Un ricordo ancora fresco sono le mancate espulsioni proprio nei confronti di giocatori dell’Inter…e non solo!]. Asamoah non è più quello d’inizio campionato e inoltre è utilizzato in un ruolo non suo, terzino di fascia non sempre a proprio agio nel difendere [come si è visto bene in occasione di un goal interista]. Se Barzagli è impeccabile come sempre, Bonucci e Chiellini, grandi lottatori, non sono esenti da errori anche in virtù di una tecnica non eccelsa. Nulla da dire sul grande Pirlo e su Vidal, “il guerriero” che supplisce al momentaneo calo di forma con grande volontà  e che riesce persino ad andare in goal. Molto da dire invece su Marchisio, fatto rientrare frettolosamente dopo un infortunio e che sbaglia ripetutamente il goal del 2-0 e causa il rigore dal quale prende forma la rimonta dell’Inter [rigore comunque generoso quello concesso da Tagliavento su segnalazione del giudice di porta(!) e che forse non sarebbe stato assegnato se l’arbitro non avesse dovuto farsi perdonare il goal  in precedenza erroneamente assegnato alla Juve! Certo è che un arbitro internazionale come Webb, forse il migliore arbitro al mondo, non lo avrebbe concesso, almeno a giudicare da come ha diretto ieri sera la gara del Milan contro il Malaga, ma si sa  che negli addetti ai lavori del calcio italiano, arbitri e cronisti, c’è la convinzione che sia sufficiente toccare un giocatore nella propria area per decretare la massima punizione!]. Perché non concedere ancora un turno di riposo a Marchisio e schierare al suo posto Pogba, in gran forma, e che negli ultimi tempi ha risolto da solo almeno un paio di partite? Ma Alessio il vice di Conte [che nelle dichiarazioni del post-partita fa rimpiangere persino Carrera] ci dice che il francese è ancora molto giovane e che anche se segna goal decisivi rischia di non trovare posto nella squadra di Conte per la sua “indisciplina agonistica”. Non vorrei facesse la fine di Krasic, di Matri e di Del Piero! A proposito di quest’ultimo, vedendo giocare Giovinco contro l’Inter, ho rimpianto il grande capitano, congedato proprio quando sarebbe stato utile proprio in “Champions” e non solo! Senza neanche considerare che avrebbe meritato di partecipare per un’ultima volta alla massima competizione europea, lui che ha accettato la serie B! A chi faceva ombra? A chi fanno ombra nella Juve i giocatori dotati di grande personalità?

 Insomma la sconfitta della Juve contro l’Inter ci sta tutta: la squadra è lunga, a tratti farraginosa, e impiega troppo tempo a presentarsi in area avversaria per gli inserimenti e i tiri sbagliati dei suoi non- attaccanti. Giovinco – che piace tanto a Conte perché non è una punta, si muove tanto  e parte dalla difesa – perde sistematicamente ogni dribbling decisivo e causa più di una “ripartenza” avversaria. Vucinic, che è un campione, ma non un fuoriclasse come crede erroneamente Conte che lo sovrastima, si infortuna [cosa né nuova né rara] e Alessio, su probabile mandato del suo capo, inserisce finalmente una punta. E che punta! Quel Bendtner, lento in area avversaria come una lumaca, che ha sempre segnato pochissimo pur essendo il centravanti della nazionale danese e che non ha trovato posto come titolare neppure contro i suoi modesti connazionali che pure deve conoscere bene! Ma Bendtner tiene palla tra centrocampo e attacco proprio come suole fare Vucinic e questo basta a rassicurare i tecnici bianconeri. Anche se per trovare il goal del pareggio si butta poi nella mischia Quagliarella, sostituendo Cáceres che a sua volta era subentrato a Lichtsteiner in procinto di essere espulso. Niente di più umiliante per un calciatore! A prescindere dal fatto che Cáceres mi sembra in questo momento molto più in forma del titolare svizzero! Nonostante l’ingresso di  Quagliarella, il miracolo del goal non si ripete come altre volte. Perché sperare sempre nei miracoli degli attaccanti di ruolo, nella Juve quasi intercambiabili tra di loro, e gettati nella mischia solo negli ultimi minuti? Del resto, chi capisce di calcio continua a dire che ai bianconeri manca una punta di fama internazionale, allora sì che questa sarebbe una squadra quasi perfetta! L’ineffabile Marotta dice che costerebbe molto, ma intanto la Juve spende 30 milioni per Asamoah e Isla [quest’ultimo giustamente poco utilizzato]. Mi chiedo piuttosto: chi tra i grandi attaccanti, vedendo giocare la Juventus accetterebbe di farne parte? Con dispiacere consiglierei persino a Matri – parcheggiato quasi stabilmente in panchina dopo i dieci goal realizzati nel girone d’andata dello scorso campionato e i 22 del campionato precedente –  di cambiare aria. Se ne gioverebbe, credo, almeno la nazionale. 

 Di fronte a questa Juve, lunga, larga, con manovre affaticanti e ormai prevedibili quando i suoi giocatori non siano tutti in perfetta forma, stava un Inter  corta, essenziale, collaudata in ogni reparto, con un grande Zanetti e un attacco micidiale e opportunista formato dal trio Cassano, Milito e Palacio. Non poteva che finire come è finita e la prima sconfitta della Juventus, dopo un’imbattibilità durata per 49 turni, desta qualche preoccupazione per il futuro. Spero che Conte ritrovi presto la bussola, i suoi meriti sono grandi a prescindere dalle mie critiche e, in fin dei conti, sinora ha avuto ragione lui con lo scudetto conquistato lo scorso anno contro ogni previsione e quest’anno con un grande inizio di campionato. Intanto questa sera è offerta la possibilità di riscatto, in Champions, contro i modesti avversari danesi. Ma, le prospettive europee non sono rosee, occorre vincere questa sera ma non basta, per sperare di restare in Europa occorrerà ripetersi Martedì 20 Novembre contro il Chelsea, i campioni d’Europa in carica. Auguri!  

sergio magaldi   

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