mercoledì 6 novembre 2013

LE INTERCETTAZIONI UTILI...




   Per diversi giorni la “questione Cancellieri” ha tenuto le prime pagine dei giornali e il palcoscenico dei talk-show, ed è stato il servizio di apertura nei telegiornali. Se n’è avvantaggiata di sicuro la legge di stabilità, della quale per la verità si è continuato a parlare ma sulla quale ognuno è sembrato libero di dire la sua, con affermazioni di segno nettamente contrario, che vanno dal miliardo in meno di tasse del presidente Letta e del suo compagno di governo al Tesoro, sino al 600% di tasse in più denunciato da Confcommercio per effetto di una manovra [vedi il post Bugie di regime] che ha il solo scopo di TASSARE GLI ITALIANI GRAZIE ALLA LARGA INTESA TRA PD E PDL, cioè dei partiti che rappresentano la maggioranza degli elettori. I quali elettori – dicono i sondaggi –  nel frattempo continuerebbero imperterriti a far aumentare il consenso nei confronti del PARTITO DELLE TASSE. Masochisti gli italiani? Non direi, forse preoccupati, se i sondaggi sono veri e non di regime, dal fantasma dello spread - continuamente agitato sotto i loro occhi da un’informazione sempre più asservita al sistema - e dal rigore tedesco di cui serbano ancora intatta la memoria storica. Quando ci si renderà conto della vera entità della manovra di governo, quando cioè gli italiani cominceranno a pagare, è probabile che i sondaggi elettorali muteranno in gran fretta.

  Dopo la “questione Cancellieri”, spunta ora un nuovo argomento utile a far decantare il dibattito sulla legge di stabilità: il pagamento della rata di Dicembre sull’IMU della prima casa che, contrariamente a quello che si potrebbe credere, non è stata ancora abolita e che necessita, secondo il sagace ministro del Tesoro, del reperimento di due miliardi e mezzo di euro per essere definitivamente archiviata. Insomma, se saremo sollevati da questo balzello di fine anno, che credevamo sconfitto per sempre grazie alla presenza e alla determinazione di ministri PDL nel governo, pagheremo tutti più volentieri la TRISE che dal prossimo Gennaio includerà di nuovo il pagamento dell’IMU sulla prima casa, maggiorando il tributo e sensibilmente recuperando con gli interessi le rate non incassate di Giugno e Dicembre 2013. Un bel giochetto, degno dei migliori prestigiatori e che gli italiani accoglieranno con un sospiro di sollievo, ringraziando PD e PDL.

 Alla luce di queste considerazioni, la nota vicenda dell’intercettazione della telefonata tra il ministro della Giustizia e la compagna di Ligresti, non è venuta per nuocere al governo, come pure è stato detto da autorevoli opinionisti, ma al contrario sembra essere caduta dal cielo in suo soccorso, spostando l’attenzione del pubblico da una manovra che fa impallidire persino quelle del governo Monti a questioni di lana caprina su cui dibattere a lungo e dividersi in tifoserie ben organizzate dai media. Vecchie banalità riproposte e spacciate per sublimi massime di filosofia, con la scoperta dell’acqua calda che “la giustizia non è uguale per tutti” e che esiste una “razza padrona” [Se almeno si fosse letto Sartre, si sarebbe parlato in modo meno generico di Salauds]. E poi discussioni a non finire: dimissioni, non dimissioni, reato, non reato ma comportamento immorale, cristiana pietà, atteggiamento umanitario, confronto con la telefonata di Berlusconi in soccorso di Ruby, con l’ennesima prova dell’accanimento giudiziario contro il leader del PDL, in circostanze simili condannato a 7 anni di reclusione [concussione per costrizione], ed altre amenità del genere.

  Insomma, l’unico argomento serio che la vicenda pareva ispirare è passato sotto silenzio o è stato appena sfiorato. Dal film denuncia di Nanni Loy, magistralmente interpretato da Alberto Sordi, sono passati 42 anni, ma la questione del carcere preventivo per gli imputati in attesa di giudizio è rimasta invariata e, aggiungerei, non per colpa della Magistratura ma della Politica che ha evitato di legiferare in merito. Sembra che più del 30% della popolazione carceraria si trovi nelle condizioni in cui si trovava la figlia di Ligresti: in cella senza neppure una sentenza di condanna di primo grado! La detenzione in attesa di giudizio, in un Paese civile, dovrebbe essere un fatto eccezionale, limitato alla delinquenza abituale e all’imputazione per crimini particolarmente efferati. Non può essere in ogni caso una misura che riguardi gli incensurati, con la motivazione che trattasi di una disposizione giustificata dall’opinione giudiziale che l’imputato possa alterare le prove. In quest’ultimo caso basterebbe l’arresto domiciliare, magari con sorveglianza speciale e con modalità più restrittive di quelle comunemente adottate.


sergio magaldi 



                        
 

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