lunedì 8 settembre 2014

HOLLANDE, VITA PRIVATA E PUBBLICA IMPOPOLARITA'

Valérie Trierweiler, Merci pour ce moment, Les Arènes, Settembre 2014, pp.316





 Il libro della ex compagna del presidente François Hollande, non è solo la pubblicazione dei cahiers de doléance di una donna tradita dal primo cittadino di Francia. È un’operazione commerciale - per ciò che apporterà in denaro all’autrice sottoforma di diritti d’autore - e soprattutto è un’operazione politica che contribuisce a far scendere ai minimi storici la popolarità di Hollande [dal 18% di due mesi fa al 13% di oggi].

 Insomma, viene il sospetto che, di là da una vendetta privata e di un regolamento di conti tra ex amanti, si tratti di una vera e propria operazione politica, tesa a delegittimare il presidente francese, più di quanto egli già non lo sia per via della crisi economica, di un atteggiamento poco risoluto di fronte ai gravi problemi del Paese e di una politica di sostanziale acquiescenza all’egemonia tedesca del continente.

 Scrive l’autrice per intenerire il cuore dei lettori [p.86, trad.mia]:

 “Ho resistito il più possibile a questa attrazione tra François e me. È lui che era presidente, lui che ha fatto precipitare la nostra amicizia-amorosa in amore-passione. Ma, in fine, sono io a pagare il costo di questa relazione. Ho dovuto abbandonare il giornalismo politico. E ormai incarno agli occhi di tutti il ruolo della tentatrice, della cattiva, della rovina famiglie [con chiaro riferimento a Ségolème Royal, attuale ministro per l’energia e l’ecologia ed ex moglie di Hollande, al quale ha dato quattro figli]”.

 In buona sostanza, Valérie accusa François di essere un bugiardo, un uomo dalle tante facce e per giunta sprezzante dei poveri che solitamente appella “gli sdentati”. E così conclude la sua requisitoria basata sui ricordi:

 “Grazie per questo momento [Merci pour ce moment, che è anche il titolo del libro], grazie per questo amore folle, grazie per questo viaggio all’Eliseo. E grazie anche per l’abisso nel quale tu mi hai gettato”.

 E, a proposito di abissi, il capo dell’Eliseo non è da meno. Scrive Libération che “Hollande è in un abisso senza fondo” e un editoriale di Le Monde ricorda all’ineffabile presidente – che dichiara solennemente di voler giungere sino alla fine del proprio mandato – che “la sua legittimità formale è protetta dalla Costituzione, ma la sua legittimità personale è a pezzi, quella politica in rovina e la fiducia del paese prossima allo zero”. Le Parisien parla di un presidente patetico e L’Opinion di “libro choc”, che mostra un Hollande “cinico e spregevole”. Dal canto suo, il conservatore Le Figaro riporta nel numero di Sabato il risultato di un sondaggio Ifop secondo il quale la presidente del Front National vincerebbe alla grande le elezioni se, al secondo turno elettorale, fosse opposta a François Hollande.

 Il pamphlet di Valérie Trierweiler giova dunque a Marine Le Pen? Non direi, e non tanto perché la presidente del Front National ne ha preso le distanze condannandolo duramente, nello stile proprio del nazionalismo, come “Un disonore per la Francia”, quanto perché l’effetto prodotto sembra piuttosto quello di un regolamento di conti all’interno della sinistra francese. Persino Manuel Valls capo del governo e uomo fidatissimo di Hollande – che i sondaggi danno con un gradimento almeno doppio di quello del presidente – sembra ora provare a recitare in proprio, affrettandosi a proclamare l’amicizia e l’alleanza con l’Italia di Matteo Renzi. Anche se Le Monde è dell’avviso che tra i due non c’è, né vi potrà essere alcuna distinzione: “François Hollande e Manuel Valls erano su uno stesso battello, Hollande cade in acqua e Valls lo segue”.

 Resta il fatto che sin dai prossimi giorni la sinistra francese si metterà alla ricerca di un candidato credibile per le prossime elezioni presidenziali. Infatti, quasi all’unanimità la stampa francese parla di Hollande come di un personaggio ormai definitivamente delegittimato e dunque non in grado di misurarsi contro un politico in ascesa come Marine Le Pen.

 E sarà bene fare in fretta, nell’auspicio che la linea politica del nuovo candidato della sinistra sia di resistenza al rigore e all’austerità dei tedeschi [vedi il post del 29 Agosto u.s. L’Europa tra collaborazionismo e resistenza… e clicca sopra per leggere], perché in caso contrario, nell’eventualità di una vittoria di Marine Le Pen e della destra del Fronte Nazionale, sarebbe il concetto stesso di Europa ad essere messo in discussione. Impossibile infatti pensare ad una Europa senza la Francia, prima ancora che per motivi economici, soprattutto per motivi storici e culturali.

sergio magaldi


Nessun commento:

Posta un commento