giovedì 8 febbraio 2018

NOTE SULLA QABBALAH: parte VII, il giardino dell’eden



SEGUE DA:


NOTE SULLA QABBALAH: parte I, la teurgia  (clicca sul titolo per leggere)

NOTE SULLA QABBALAH: parte III, astrologia cabbalistica (clicca sul titolo per leggere)

NOTE SULLA QABBALAH: parte IV, l’uno e le porte della conoscenza (clicca sul titolo per leggere)

NOTE SULLA QABBALAH: parte V, l’uno e l’unificato (clicca sul titolo per leggere)


Avvertenza: per leggere le lettere ebraiche occorre il font hebrew


Continuando con il Sepher Bahir:
Acqua e Fuoco: ‘…Il Signore, benedetto Egli sia…A che cosa si può paragonare? A un re che desiderava costruire il proprio palazzo su rocce dure: tagliò i massi e fendette le pietre finché sgorgò davanti a lui una grande sorgente di acque vive. Egli disse allora: poiché dispongo di acqua sorgiva, pianterò un giardino, per trarne diletto insieme al mondo intero (5). Che cosa significa la benedizione? E’ simile a un re che piantò alberi nel proprio giardino: benché cadesse la pioggia e venisse assorbita, e il terreno ne fosse sempre umido e impregnato, nondimeno egli dovette attingere a una fonte… (6). Il vero significato di Hiriq è Harak, il bruciare, poiché è un fuoco che brucia tutti i fuochi, com’è scritto: Allora cadde il fuoco del Signore e consumò l’olocausto, la legna, le pietre e la polvere e prosciugò l’acqua che era nel canale(I Re 18.38) (44). La voce del Signore intaglia lingue di fuoco(Sal.29.7): quando mette pace tra l’acqua e il fuoco, sprizza la forza del fuoco e le impedisce di annientare l’acqua, mentre impedisce a questa di spegnere il fuoco (45). Non vi furono forse le acque, e da esse uscì il fuoco? Gli risposero: è quanto tutti dicono. Se è così, le acque racchiudono il fuoco(188). [1] Dal cielo ti fece ascoltare la sua voce per ammonirti e sulla terra ti mostrò il suo grande fuoco, e tu ascoltasti le sue parole di mezzo al fuoco (Deut.4. 36). Che cos’è questo grande fuoco…? (46). Ci hai insegnato, o nostro maestro, che Egli prese le acque e le divise: ne pose metà nel firmamento e metà nel mare oceano; questo è il significato di quanto è scritto: il ruscello di Dio è pieno d’acqua. Per mezzo di questa l’uomo apprende la Torah… com’è scritto: Orsù, voi tutti assetati, venite all’acqua! Anche chi non ha argento…(51). Che cosa significa shamayim, ‘cielo’? Ci insegna che il Santo, sia Egli benedetto, impastò fuoco ed acqua, e li stese l’uno nell’altro, e con essi fece il principio della propria parola, com’è scritto: Il principio della tua parola è verità (Sal.119.160). Ecco infatti che è scritto shamayim, ovvero sham-mayim: ‘là è acqua’; esh e mayim, ‘fuoco e acqua’ (59). E cosa significa mem? Non leggere mem ma mayim, acqua. Come l’acqua è umida così il ventre è sempre umido. E perché la mem aperta è composta dal maschio e dalla femmina, mentre quella chiusa consta solo del maschio? Per insegnarti che il fondamento della mem è il maschio, mentre la sua apertura è stata aggiunta a significare la femmina. Come il maschio non può generare senza l’apertura, così la mem chiusa non può generare se non con la mem aperta. Come la femmina genera attraverso la propria apertura, così avviene per la mem aperta e chiusa (85). Seconda lettera madre dell’alfabeto ebraico, la Mem   m  è scritta nel suo ‘riempimento’ con la consonante che si ripete due volte: \ m  una Mem aperta iniziale e una Mem chiusa finale.[2] Che cos’è la quinta? (Sephirah) la quinta è il grande fuoco del Santo, sia Egli benedetto… E’ la sinistra del Santo… (145).

Albero e giardino, oltre ai già citati citati (5) e (6):  Io sono colui che ha piantato questo albero, affinché tutto il mondo ne tragga diletto; ho fissato tutto in esso, e l’ho chiamato tutto, giacché da esso tutto dipende e da esso tutto deriva. Tutti ne hanno bisogno, lo scrutano e lo attendono: da esso si propagano le anime superiori in letizia (22).[3] Da quanto affermi apprendiamo che il Santo, sia Egli benedetto, creò quanto era necessario a questo mondo prima di creare il cielo. Sì gli rispose. A che cosa si può paragonare? A un re, che voleva piantare un albero nel proprio giardino. Ispezionò tutto il giardino per sapere se vi fosse una fonte d’acqua sorgiva, che potesse sostentarlo. Non la trovò, e disse: Scaverò fino a trovare l’acqua e farò scaturire una fonte, affinché l’albero possa sopravvivere. Scavò e fece scaturire una fonte abbondante d’acqua viva: piantò quindi l’albero, che attecchì e fece frutto, giacché le sue radici lo ristorarono sempre con l’acqua della fonte (23). Come in shoresh , radice, la Shin è simile alla radice dell’albero c e la Resh  r  indica che ogni albero è ritorto. Qual è la funzione della seconda Shin ? Ti insegna che se prendi un ramo e lo pianti mette radice a sua volta (81). E perché sono in numero di 32? A che cosa si può paragonare? A un re che aveva un bel giardino, con 32 sentieri. Mise un guardiano a custodire quei sentieri, e a lui solo li svelò. Gli disse: custodiscili, e percorrili ogni giorno: ogni volta che li percorrerai, la pace sarà con te. Cosa fece quel guardiano? Mise altri guardiani a custodirli, giacché si disse: se sarò solo in quei sentieri, mi sarà forse possibile, unico custode, mantenerli tutti? Inoltre la gente dirà: quel re è un avaro! Per tale motivo questo custode pose altri custodi a guardia di ogni sentiero: questi sono i 32 sentieri (92). Il guardiano disse: Che questi custodi non dicano che il giardino è mio!…Al re appartiene il giardino. Egli ha stabilito questi sentieri… A che si può paragonare? A un re e alla sua figliola che avevano alcuni servitori: questi volevano recarsi lontano, ma temevano l’ira del re. Il re diede loro il proprio segno: ebbero allora timore della figliola, finché anch’essa diede loro il proprio segno. Questi si dissero: adesso con questi 2 segni, il Signore ti guarderà da ogni male, guarderà la tua anima (Sal.121.7) (93). Il Santo, sia Egli benedetto, possiede un albero che racchiude le frontiere delle 12 diagonali… che s’ampliano e procedono all’infinito: sono le braccia del mondo (Deuter.33.27) e al loro interno vi è l’albero. A tutti questi raggi corrispondono i preposti, in numero di 12. Anche all’interno della ruota celeste vi sono 12 preposti: sono in tutto 36 preposti…Sono dunque 12, 12 e 12, i preposti nel drago, nella ruota celeste e nel cuore (Cfr. Sepher Yezirah, cap.6,2: ‘…Il Dragone, la sfera celeste e il cuore’)…36 in tutto…Tutti e 36 si trovano nel primo, il drago (95).[4] ‘…E la Shin che cos’è? Disse loro: è la radice dell’Albero perché la sua stessa forma è simile alla radice dell’albero’ (118). Ma che cos’è l’albero di cui parli? Gli rispose: Le forze (Sephiroth) del Santo, sia Egli benedetto, sono poste una dentro l’altra e assomigliano a un Albero. Come l’albero dà frutti grazie all’acqua, così il Santo, sia Egli benedetto, accresce le forze dell’albero per mezzo dell’acqua. E che cos’è l’acqua del Santo…? E’ la Sapienza (Hockmah)…’(119). ‘…Erano tutte palme. Si disse: poiché sono tutte del medesimo tipo, non potranno sopravvivere. Che cosa fece? Piantò tra di esse un cedro… Che significa cedro? E’ la femmina…(è l’albero dello splendore) Che cosa significa frutto dell’albero dello splendore? Frutto dell’albero, cedri e rami di palma.’(172). Che significa splendore? E’ lo splendore di cui si parla nel Cantico dei cantici: chi è costei che sorge come l’aurora, bella come la luna, splendente come il sole, temibile come un esercito schierato?(Cant. 6.10.). Ecco, questo è detto per la femmina, e per essa è stata tratta la femmina da Adamo, giacché il mondo inferiore non può esistere senza la femmina…(173). A che corrisponde il ramo (lulav)? Al midollo spinale… Bisogna che la sua frasca lo copra per la maggior parte: se non lo copre è inservibile. A che cosa si può paragonare? A un uomo che si protegge la testa con le proprie braccia. Le sue braccia sono due e con la testa fa tre. Vi sono dunque: la frasca a sinistra, le fronde a destra e la pianta al centro. Perché è chiamata pianta? Perché è la radice dell’albero (176). Per quale motivo si chiama Tamar ‘palma’ e non con un altro nome? Perché è femmina. Pensi davvero che sia femmina? Piuttosto, comprende il maschio e la femmina, giacché tutte le palme comprendono sia il maschio che la femmina. In che modo? Il ramo di palma, il lulav, è maschile, mentre il frutto è maschile all’esterno e femminile all’interno. In che modo? Mediante il nocciolo della palma, che reca una fenditura, come la donna: a esso corrisponde in cielo la forza della luna…’(198). Sama’el…trovò il serpente in sembianza di cammello e lo montò. Se ne andò dalla donna e le disse: Davvero Dio vi ha detto: Non mangiate di alcun albero del giardino? (Gen.3.1) Ella rispose: ci ha vietato solo di mangiare il frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino…e aggiunse: anzi neppure toccatelo, altrimenti morrete. Sama’el andò a toccare l’albero. Egli […] disse: ‘Ho toccato l’albero e non sono morto. Toccalo anche tu e non morrai’. La donna andò a toccare l’albero ma vide l’angelo della morte che le veniva incontro. Si disse: Ohimè, adesso morirò e il Santo farà un’altra donna e la darà ad Adamo. Farò invece in modo che ne mangi con me: se moriremo, moriremo entrambi […] Prese i frutti dell’albero e ne mangiò e li diede anche al suo sposo. Gli occhi di questi si aprirono e i suoi denti rimasero allegati (200).


IL GAN EDEN


 L’ultimo paragrafo citato del Sepher Bahir, a proposito del serpente tentatore, del cosiddetto peccato originale, dell’ingresso del male nel mondo, dell’albero e del giardino di Eden, è stato oggetto, naturalmente, di molteplici speculazioni cabbalistiche. La prima questione è: come si spiega la presenza del serpente nel Gan Eden? La tradizione osserva che sebbene Adamo ed Eva avessero l'obbligo di custodire il giardino di Eden, non avevano quello di restarvi entrambi, perché quello era un luogo di delizie e non - come sostengono gli gnostici - un carcere degli Elohim. Quindi Eva, avendo lasciato Adamo a custodire il Gan Eden, poté uscirne fuori e incontrare il serpente tentatore, permettendogli poi di entrare, disubbidendo a Dio prima ancora di assaggiare il frutto proibito [l'obbligo di custodire il giardino implicava che non vi si facessero entrare estranei] oppure il serpente si trovava già nel giardino? 

 Nel 1° giorno Dio fa apparire la luce, nel 2° separa le acque, nel 3° dà forma alla vegetazione, nel 4° ai luminari, nel 5° agli animali dell'aria e dell'acqua, nel 6° prima agli animali terrestri, poi all'uomo a propria immagine e somiglianza. Anche volendo considerare questo I Capitolo del Genesi come la summa di tutto ciò che viene detto dopo, per ciò che riguarda la presenza del serpente nel giardino occorre considerare quel che è detto nel versetto II, 19, e cioè che (dopo aver posto l’uomo nel giardino di Eden) Dio presentò tutti gli animali ad Adamo perché li nominasse, dunque anche il serpente. Quindi non solo il serpente ma anche altri animali avevano accesso al giardino di Eden per volontà stessa di Dio oppure la presentazione degli animali ad Adamo è avvenuta nel giardino, ma fuori dell’Eden.

 C'è infatti da osservare che nel Genesi, giardino ed Eden sembrano cose distinte: lo sostiene innanzi tutto la Mishnah che com’è noto è la Torah orale. In Berachot, 34b è detto esplicitamente: “Potreste dire forse che Giardino ed Eden sono la stessa cosa, per questa ragione un testo insegna: ‘un fiume usciva da Eden per innaffiare il giardino (Genesi, 11, 10)’. Eden e giardino sono quindi due cose distinte”.

 Anche nella letteratura midrashica Eden e giardino sono distinti. Il giardino di Eden è un luogo chiuso circondato dai Palazzi divini. Inoltre, in Genesi II,10 è detto che dall'Eden usciva un fiume che irrigava il giardino (le 10 Sephiroth) e di lì si divideva in quattro rami [Sapienza, Intelligenza, Grandezza (Ghedullah, altro attributo di Chesed, Clemenza o Grazia) e Potenza (Gheburah che è anche Din, Giudizio e Pachad, Terrore), oppure il fiume che esce da Eden indica il canale che da Kether giunge a Tiphereth per irrigare il fondamento (Yesod) assieme a Netzach, Hod e Malchut i 4 rami]. In Zohar I, 247b, Eden è Kether: “quando tutto è unito, un diletto si diffonde in alto come in basso e diviene un fiume che si effonde per 4 rami uscendo da Eden”. I rami sono le Sephiroth. C’è un'altra possibilità per spiegare la presenza del serpente nel giardino. Rabbi Lev, il presunto creatore del Golem, in Sepher Netivot Olam (Il libro delle vie del mondo) sostiene la parentela tra l'uomo e il serpente, che era, tra l'altro, il re degli animali e che altrimenti non avrebbe potuto accompagnarsi con lui e tentarlo. Questa parentela non risiede per caso nella spina dorsale? Secondo una leggenda talmudica, alla morte di un uomo, dalla sua spina dorsale nasce un serpente. Le ghematrie di Nachash, il serpente e di Mashiach, il messia – come si è già visto – hanno entrambe valore numerico 358,  come Choshen, pettorale n c j (50+300+8)=358 e per riduzione teosofica: 3+5+8=16=1+6=7 sono tutte e tre assimilabili a } d u Eden (70+4+50)=124=7: il messia può essere scudo e salvezza oppure divenire un astuto tentatore. Il serpente, come strumento di Samaele (demonio) che lo cavalca, è in realtà un cammello assai prezioso nel deserto. Dunque Samaele che tenta Eva si trovava già nell’Eden? Il male appartiene dunque già alla sfera del divino? Tornerò più avanti sulla questione. In Genesi Rabbah (XX,2) si fa notare che dopo che Adamo ed Eva ebbero mangiato, Dio discute con loro, ma non col serpente che viene immediatamente condannato (Genesi, 3, 14), perché parlare con lui è inutile, egli è astuto ed avrebbe sostenuto che così come Dio aveva dato un ordine, lui aveva suggerito un'altra possibile scelta. Non si deve parlare con lui perché è un incantatore. L'astuto serpente aveva sopraffatto Eva, è detto in Genesi Rabbah XIX, 4, facendo insinuazioni sul suo Creatore e affermando: “Dio ha mangiato di quest'albero e poi ha creato il mondo, per questo vi ha detto di non cibarvene, perché non possiate creare altri mondi... e divenire come lui".

[S E G U E]

sergio magaldi



[1] Si confronti (45) e (188) con la massima ermetica: Qui scit comburere aqua et lavare igne facit de terra caelum et de caelo terram pretiosam: ‘Chi sa bruciare con l’acqua e lavare col fuoco fa della terra il cielo e del cielo la terra preziosa’.
[2] Rabbi Aqiva (Alfabeto di Rabbi Aqiva, in Mistica Ebraica, Einaudi, 1995, pp.127-130) dice che Dio, quando siede sul Trono di Gloria, si pone ai lati le due lettere e le riconcilia esclamando che il suo Regno è chiamato per mezzo loro, allora l’intero firmamento si inginocchia al cospetto del Signore. Mayim  \ y m significa acqua e si scrive con le due lettere separate da una Yud, simbolo dello Spirito divino che le prende per mano e le riconcilia. Acqua di sorgente che scorre o fontana sigillata, la Mem aperta allude alla manifestazione di Dio mentre quella chiusa rimanda al mistero che è in Lui.
[3] In Le origini della Qabbalah (EDB, Bologna,1980, pp.91 e ss.), G. Scholem osserva a questo proposito: ‘Di una simile idea dell’Albero della Vita, che rappresenta un albero cosmico che cresce tra il giardino celeste dell’Eden e il paradiso terrestre e dove le anime dei giusti salgono e scendono come su una scala, una traccia è conservata pure nel Midrash Konen che riflette numerosi pensieri particolari delle antiche speculazioni della Merkavà e del Bereshit.’ 
[4]Nel Corpus Hermeticum i 36 preposti sono definiti ‘vigili custodi, ispettori dell’Universo’ e sono i 36 decani equatoriali degli Egizi o decani zodiacali dei Greci secondo la seguente attribuzione: Ariete (1°Marte 2°Sole 3°Venere) Toro (1°Mercurio 2°Luna 3°Saturno) Gemelli (1°Giove 2°Marte 3°Sole) Cancro (1°Venere-2°Mercurio- 3°Luna) Leone (1°Saturno-2°Giove-3°Marte) Vergine (1°Sole-2°Venere-Mercurio) Bilancia (1°Luna-2°Saturno-3°Giove) Scorpione (1°Marte-2°Sole-3°Venere) Sagittario (1°Mercurio-2°Luna-3°Saturno) Capricorno (1°Giove-2°Marte-3°Sole) Acquario (1°Venere-2°Mercurio-3°Luna) Pesci (1°Saturno-2°Giove-3°Marte).

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